- Descrizione
CONTENUTI
Perché e come interrogarsi sulle buone prassi? Per poter rispondere è necessario prevedere un’analisi critica della declinazione aziendale e una rivisitazione pedagogica della locuzione «buona prassi» a partire dalla letteratura di riferimento.
Quali sono i criteri e i tratti distintivi sul piano metodologico per determinare una buona prassi in educazione: muovendo da una prassi ordinaria, attraverso l’elaborazione di una situazione-problema, viene proposta ai partecipanti una possibile griglia di analisi per identificare una buona prassi e descriverla.
Buona prassi e gruppo di lavoro: il percorso di riflessione e di dialogo che porta un gruppo che ha condiviso pratiche di lavoro all’identificazione di una buona prassi è un processo di autovalorizzazione del gruppo come soggetto costruttore e depositario di un sapere, a un tempo, dalla qualità singolare e in grado di produrre realtà esemplari.
Laboratorio di buone prassi in educazione: i partecipanti divisi in piccoli gruppi possono fare una ricognizione critica delle prassi ordinarie dei propri gruppi di lavoro alla ricerca delle buone prassi utilizzando gli strumenti analitici e descrittivi proposti dal corso.
OBIETTIVI
- Stimolare le capacità di analisi critica e di elaborazione degli operatori in campo educativo rispetto allo specifico metodologico e pragmatico dell’agire educativo;
- Stimolare la modalità generativa di apprendimento dell’operatore in campo educativo rispetto alle proprie esperienze lavorative e professionali, rispetto ai rapporti con i colleghi e altre figure professionali;
- Potenziare nell’operatore le capacità di comunicazione, di elaborazione e trasformazione delle conoscenze nei processi di lavoro di gruppo.
DESTINATARI
Educatori, Psicologi, Coordinatori di Servizio di ogni ordine e grado di scuola, Mediatori linguistico-culturali, Facilitatori linguistici
DOCENTI
Dott.ssa Simona Faucitano, pedagogista e formatrice