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Il percorso formativo “Tra le righe”, a partire dagli spunti teorici-metodologici della pedagogia interculturale, dell’antropologia culturale, della neurolinguistica e della psicolinguistica, ha l’obiettivo di generare una base di competenze spendibili in classe, dove l’insegnante si ritrova sempre più a gestire la complessità di offrire proposte educative e didattiche efficaci per gli studenti stranieri.
Partendo da un’analisi di contesto dell’utenza straniera del territorio, raccolte le criticità rilevate da docenti ed educatori, gli incontri propongono stimoli ed esercitazioni che prendono in esame le premesse teorico metodologiche della didattica dell’italiano per stranieri.
I corsisti vengono accompagnati, a partire da tali premesse, a riconoscere nuove strategie per articolare percorsi di prima alfabetizzazione in italiano L2 e di italiano per lo studio, attingendo dalle direttive del Quadro Comune Europeo. Il percorso offre inoltre esemplificazioni di materiali operativi come la biografia linguistica, la traccia di primo colloquio, PDP NAI, il protocollo di accoglienza, programmazioni per livello e test di rilevazione di competenze con l’obiettivo di aprire lo sguardo verso una scuola che consideri l’accoglienza di minori di origine straniera, non più nell’ottica di un’emergenza a cui rispondere, ma una parte costitutiva della realtà globale rispetto alla quale esistono prassi e strumenti efficaci.
All’interno dei singoli incontri vengono inoltre proposte attività che permettano una condivisione con il gruppo della programmazione di unità didattiche per la prima alfabetizzazione di minori NAI e dell strategie per la semplificazione e facilitazione di testi per le materie di studio.
Il corso prevede un’analisi dei meccanismi di apprendimento linguistico considerando l’acquisizione linguistica come facoltà intellettiva innata dell’uomo, bimodale e direzionale.
Viene presentata ai corsisti la “Second language acquisition theory” di Stephen Krashen e vengono analizzate le cinque ipotesi formulate dal linguista per un efficace apprendimento di una lingua seconda.
Vengono analizzati nello specifico i livelli PRE-A1, A1 e A2 del QCER e osservati esempi di interlingua come base oggettiva per una efficace programmazione che utilizzi le tecniche di facilitazione e semplificazione del testo per rendere le materie di studio accessibili a minori con una competenza di italiano L2 coerente con i livelli A2 e B1 del QCERL.
OBIETTIVI
- riconoscere nuove strategie per articolare percorsi di prima alfabetizzazione in italiano L2 e di italiano per lo studio, attingendo dalle direttive del Quadro Comune Europeo;
- offrire esemplificazioni di materiali operativi come la biografia linguistica, la traccia di primo colloquio, PDP NAI, il protocollo di accoglienza, programmazioni per livello e test di rilevazione di competenze;
- promuovere uno sguardo aperto verso una scuola che consideri l’accoglienza di minori di origine straniera, non più nell’ottica di un’emergenza a cui rispondere, ma una parte costitutiva della realtà globale rispetto alla quale esistono prassi e strumenti efficaci;
- stimolare l’identificazione delle condizioni necessarie perché avvenga e si realizzi un percorso di apprendimento di una lingua seconda, attraverso il contributo della psicologia del linguaggio.
DESTINATARI
Docenti, educatori, facilitatori linguistici e insegnanti che conducono laboratori di italiano L2, personale volontario coinvolto in percorsi di alfabetizzazione.
DOCENTI
Simona Falsitta, formatrice e coordinatrice servizi di facilitazione linguistica e Mediazione Linguistica-Culturale.
DURATA
La durata del corso prevista è dalle 8 alle 10 ore. Possibilità di svolgimento del corso sia in presenza sia online.
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